Che il Governo sia ormai alle strette è sotto gli occhi di tutti a conferma che ogni convivenza con il M5s è insostenibile.
Non ha retto con la Lega e ancor meno con il PD che, tra l'altro, ha perso la frangia renziana andata a costituire un gruppo a sé: Italia Vera
Poteva sembrare ai più un atto di Matteo Renzi per accentuare la propria individualità, ma lasciando invariato l'assetto governativo; e invece i provvedimenti del ministro della Giustizia Bonafede hanno palesato una frattura che certamente non resterà isolata.
Nessuno frattanto si preoccupa del flop Reddito di cittadinanza.
Doveva essere un sostegno finanziario per accompagnare ad un impiego ed invece tre mesi fa si erano registrate solo un migliaio di collocazioni contro un investimento di spesa pubblica di 3 miliardi. E vogliamo aggiungere le incresciose scoperte di finti bisognosi che si abbeveravano al denaro pubblico, quindi al portafogli di onesti contribuenti?
Da più parti si era affermato che sarebbe stato solo un dispendioso assistenzialismo; "giammai, vade retro!" Solo che adesso a sostenere che è un flop non lo dichiarano parti politiche ma autorevoli testate economiche quali Il Sole 24 Ore e Qui Finanza.
E allora, come la mettiamo?
Niente, si va avanti perché la greppia che nelle elezioni del marzo 2018 aveva permesso al M5s una ragguardevole raccolta di voti non può essere delusa, sarebbe un boomerang.
Il fatto è che loro stessi dovranno ora, nella coalizione con il PD, approvare quelle contorte manovre che sta elaborando il Ministero di Economia e Finanza perché l'Italia benevola, benefattrice, ma che "si fa politicamente prendere a schiaffi" sulla scena internazionale, non ha soldi per tutto e tutti: aumento quindi di alcune aliquote iva. Pardon, rimodulazione, e a me queste edulcorazioni per metterti le mani nel nostro portafogli puzzano sempre.
Non dimentico quel decreto salva-Italia che, tra i tanti provvedimenti per incamerare denaro, fece scomparire il valore delle lire e applicò l'imu "altri fabbricati" sulle case lasciate vuote e sfitte dai nostri emigranti. Fu un inaspettato salasso per migliaia di nostri emigranti, una vera e propria indecenza morale che tuttora esprime profili di incostituzionalità accentuata nel 2014 dal governo Renzi.
Per settimane si è parlato dell'ex ILVA di Taranto e di Alitalia ignorando che altre migliaia di italiani stavano restando senza lavoro: Whirpool, Mercatone Uno, Auchan, Mahle, Bosch, Air Italy
A Natale si contavano un centinaio di aziende in difficoltà mettendo a rischio il posto di 270mila lavoratori (fonte TGCom24)
E allora che si fa?
Il governo già traballa da solo, "rimoduleranno" l'iva o l'irpef e poco dopo il presidente Conte salirà al Colle. Tanto non avrà più niente da perdere perché non lo vorrà più nessuno. O no?
Poi aspettiamoci un governo di centrodestra allargato a ItaliaViva (centristi o ex comunisti?) che supplirà al ridimensionamento del M5s.
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