Ebbene, il mio auspicio postato stamane è caduto nel vuoto; infatti i ministri Toninelli e Di Maio, davanti a decine di microfoni, hanno preannunciato quali saranno i provvedimenti sanzionatori a carico della Società Autostrade: disdetta del contratto e multa.
Ognuno ha libertà di parola, per cui...; mi sia però consentita una riflessione che parte da un punto amaro:
si stavano piangendo tragici lutti, decine di ammirevoli soccorritori erano ancora impegnati in alacri lavori per liberare eventuali vite da sotto le macerie; una situazione contingente che non avrebbe impedito di rimandare a data da destinarsi certi "punti esclamativi".
Non era meglio verificare in dettaglio lo stato delle cose e delle cause, nonché la fondatezza delle colpe prima di annunciare così drastici provvedimenti contro la Società Autostrade?
Aggiungo due particolari di non poco conto:
la revoca della concessione è prevista olo in caso di "grave inadempienza", e questa è da provare:
Di Maio aveva altresì dichiarato: primo, che la concessionaria paga tasse bassissime, poi addirittura di non pagarle perché controllata da una finanziaria che ha sede in Lussemburgo.
Signor Ministro, mi permetta due domande:
- vista l'esplicita accusa si scopre solo adesso che l'Autostrade "aggira o elude" il fisco italiano?
- ammesso che sia vero, perché non c'erano mai stati provvedimenti della Guardia di Finanza o degli organi competenti?
Nel pomeriggio il presidente Conte, terminata una riunione straordinaria del CdM, ha ufficializzato gli intenti del governo: "disporremo la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia".
Un provvedimento punitivo, secondo me inopportuno in questo momento, che non migliora le gravissime conseguenze, morali e materiali, del crollo del ponte Morandi.
La Società Autostrade gestisce 3.000 km di rete viaria; disdirne subito la concessione potrebbe avere conseguenze pratiche non indifferenti, soprattutto se non è stata pronunciata una sentenza che lo motivi.
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