Ieri ero stato esplicito nell'invocare ponderatezza prima di annunciare la revoca della concessione alla Società Autostrade per l'Italia.
L'avevano, prima promesso e poi dichiarato Di Maio e Toninelli, due ministri del nostro governo, e ieri l'aveva confermato il Presidente Conte "senza attendere i tempi della giustizia".
Forse la notte ha portato consiglio perché oggi qualcosa è cambiato; nel pomeriggio gli organi di stampa hanno riportato un post apparso sul blog 5stelle: "Bene ha fatto il ministro delle infrastrutture ad evocare, qualora ce ne siano le condizioni, anche il ricorso alla revoca della concessione...".
Rivelando discordanze d'opinione nel governo il M5s si corregge aspettando l'esito del lavoro della Magistratura nell'accertare eventuali responsabilità, tuttavia "si esigono le immediate dimissioni dei vertici di Autostrade per l'Italia".
Tra evocare e revocare la concessione (peraltro come cosa fatta) la differenza è alquanto significativa, frattanto il titolo Autostrade ha perso quasi il 22%....
Chi pagherà per queste svalutazioni e per la gogna mediatica inscenata sui social contro Autostrade e i Benetton?
Era meglio, come ho scritto ieri, attendere e preoccuparsi solo delle famiglie nel dolore e sostenere quella straordinaria gente impegnata nei soccorsi, i "provvedimenti disciplinari" avrebbero dovuto attendere.
Se il governo fosse un'azienda privata qualcuno sarebbe stato invitato alla porta, ma non è così.
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