Dopo la richiesta del M5S di vedere dimezzate le indennità dei parlamentari ecco opporsi, oltre ad un secco NO, proposte alternative che paiono servire solo a sollevare del gran fumo: un gattopardesco cambiamo tutto per non cambiare nulla; lo si è visto con l'eliminazione dei contributi ai partiti rientrata sotto forma di rimborsi elettorali.
Quella che più sta facendo discutere sui media e nei salotti televisivi è commisurare i compensi alle presenze, come se quanto scoperto dai Carabinieri in vari uffici pubblici non facessero tremare i polsi. Stamane mi sono irritato nell'ascoltare frasi del tipo: "Io lavoro sette giorni su sette e per tutto l'anno".
Ma, caro parlamentare, cerca di non confonderci: sbaglio o sei stato tu a scegliere quella carriera?
Ti ricordi di quei tuoi colleghi che, malgrado tutte le loro entrate dovute alla carica, hanno dichiarato di "non farcela" a mandare avanti la famiglia? E quelli dell'intoccabilità del "diritto acquisito" mentre a decine di migliaia di pensionati veniva bloccato l'incremento del mensile?
Ti rendi conto che ce ne sono decine di migliaia di Italiani che lavorano di notte, affrontano ogni giorno ore di pendolarismo per raggiungere un posto di lavoro dopo aver ringraziato Dio che ce l'hanno ancora?
Sei o no quell'amministratore eletto che dovrebbe andare negli uffici pubblici dove dipendenti pagati con i soldi dello Stato, cioè quelli di tutti noi contribuenti, fanno i comodi loro dopo avere fatto timbrare il cartellino?
Fai senz'altro parte di una categoria (non la chiamo casta) che, tra l'altro, beneficia di chiedere dei rimborsi spese senza rendicontarli.
Sappiamo dell'annidarsi di collaboratori pagati in nero da "onorevoli" mentre sul negoziante che non stacca lo scontrino fiscale cade la scure dell'ammenda. E tu, politico, lo sapevi?
Vi siete inventati termini come antipolitica e populismo tanto per emarginare chi è arcistufo di questo modo di fare; non si tratta di antipolitica ma di "anti-quei-politici-che-non-fanno-il-loro-dovere", che non ci sanno amministrare.
Ci manca solo che mi commentiate che è demagogia. Siete in errore, è pura constatazione e sarà il momento che iniziate a riflettere.
E dopo tutto ciò mentre il tasso di disoccupazione è oltre l'11% e i nostri giovani si domandano quando valgano i sacrifici per studiare se dopo diploma o laurea c'è il buio (senza lavoro il 39,2%). Per alcuni la speranza nel fare le valigie e andare a cercare un lavoro all'estero; tuttavia ho trovato silenzio in almeno una decina di tuoi colleghi che ho contattato perché sia rivolta attenzione ai nostri Emigranti senza avere una risposta.
No, caro politico, l'Italia vera, che pulsa, che produce, mi sembra alquanto lontana da te e sarà il caso che te ne rendi conto.
Grande analisi ,ma ho dubbi che se ne rendano conto, in quanto casta (non vergine) vive in un altro mondo tutto suo e degli altri non se ne preoccupa
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