Alle 8:10 dell'8 agosto 1956, a Marcinelle poco a sud di Charleroi (Belgio), si sprigionò un incendio in un pozzo nella miniera di carbone Bois du Cazier.
Si ritiene sia stato causato da un errore umano per il quale perirono 262 persone di dodici diverse nazionalità, soprattutto italiana (136 vittime) e belga (95).
Una tragedia agghiacciante; i minatori rimasero senza via di scampo, soffocati dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio si protrassero fino al 23 agosto quando uno dei soccorritori, smorzando la più flebile speranza, esclamò in italiano: "Tutti cadaveri"
La tragedia portò a conoscenza dei più il tributo umano agli accordi italo-belgi sottoscritti nel 1946: l'Italia avrebbe inviato in Belgio, ogni settimana, 2000 uomini di età non superiore ai 35 anni; si era stimata una massa di 50mila lavoratori, ne partirono complessivamente 63.800
Il primo treno lasciò Milano la sera del 12 febbraio 1946 con destinazione Namur.
La tragedia di Marcinelle rivelò al mondo intero le difficili condizioni operative e di vita esaltando, purtroppo a prezzo di vite umane, il valore dei lavoratori italiani...ieri e oggi.
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