mercoledì 21 ottobre 2015

IMU, la tolgo dalla prima casa per supertassare la seconda?

Renzi cerca di portare in porto l'eliminazione dell'IMU dalla prima casa.
L'opposizione sta facendo barricate di principio e arrabatta disordinate controproposte di disturbo paventando chissà quali cataclismi di bilancio*; allora ecco che qua e là trapela l'ipotesi di ricorrere ad un' ulteriore maggior imponibilità sulle seconde case.
Una soluzione che peggiore non può essere per almeno due motivi:
- in un momento in cui il mercato immobiliare è stagnante (quindi muratori a casa e fornitori in crisi) si colpisce ideologicamente, quindi ingiustamente, un bene che, come investimento di una gran parte della piccola e media borghesia, è stato un buon veicolo di reddito per le imprese locali;
- se si tartassa ulteriormente la seconda casa si azzera ogni speranza di incrementare insediamenti turistci nelle località di villeggiatura che ora languono e offrono avvilenti vuoti mentre le rispettive amministrazioni passano all'incasso per immeritate super imu e tasi per servizi che non erogano.
Il risultato è già sotto gli occhi di tutti: si sfoglino le pagine di offerte immobiliari, le troveremo strapiene di case vacanza, quelle che portavano oneri d'urbanizzazione, vitalità e spesa corrente nei vari comuni, e che ora espongono il solito cartello, VENDESI
Vanno sempre più in crisi i negozi, i locali pubblici e i costruttori, con buona pace di amministratori locali piagnucolosi che sono sordi al disagio e ai problemi di chi ha sempre meno soldi per pagare fantasiose gabelle.
E a proposito di seconde case o altri fabbricati, come dir si voglia, io non smetto di definire deplorevoli i provvedimenti legislativi (prima il d.l. 201/2011 e poi la legge 80 del 23 maggio 2014) che hanno classificato in questa onerosa categoria le case che i nostri Emigrati hanno lasciato, anche sfitte, in Italia.

* basterebbe rimettere in cassa tutto il denaro finito in bustarelle e corruzioni nella pubblica amministrazione.


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