E adesso vuoi vedere che il nostro disavanzo economico è tutta colpa dei pensionati?
Ma per favore!
Non sapendo più dove parare, quali alchimie inventare (e sbagliare) per raggranellare soldi, i nostri politici al governo stanno mettendo mano alle pensioni "di sopravvivenza", vale a dire quelle da 2mila euro nette che permettono un minimo di giro della spesa quotidiana e che certamente non esportano capitali in propri conti esteri.
L'abbiamo sentito anche ieri sera a Ballarò (Rai3) dove Roberto Speranza (Pd) ha tentato di ribattere con un fraseggio buropolitichese ad una proposta chiara e netta di Giorgia Meloni. Che aveva detto l'esponente di Fratelli d'Italia? "Si intervenga sulle pensioni dieci volte superiori alla minima, ecc..." e chiedeva l'impegno pubblico dei due rappresentanti dei principali partiti al governo: Pd e Pdl (Paolo Romani) presenti con lei alla trasmissione.
Che si siano creati dei pensionati dopo solo quindici anni di contributi è cosa vera, assodata e deprecata; riconducibile comunque a vent'anni fa. Oggi i politici (lasciando immacolati tutti i propri benefici) hanno invece l'ardire di prendersela con "assegni" frutto di reali versamenti sotto regole "normalizzate e disciplinate". Il sistema retributivo è cessato vent'anni fa e comunque il calcolo era sulla media degli ultimi 10 (dieci) anni di stipendio, per cui nessun datore di lavoro ha fatto il mecenate. Pertanto: GIU' LE MANI DALLE PENSIONI DEI LAVORATORI !
Perchè non ricordiamo il duplice disastro del provvedimento dell'allora ministro Fornero (approvato dagli stessi politici che continuano a governare)? Rivediamo il danno:
innalzare l'età pensionabile, oltre a creare gli esodati, ha precluso l'accesso al mondo del lavoro dei giovani e, da pochi mesi, per tappare i buchi della "riforma" ecco bloccata l'indicizzazione delle pensioni appena decenti.
Cos'altro serve per non definirla, come Cacciari, "una sciagura"?
Un paio di giorni fa, a L'Aria che tira (La7), il filosofo Massimo Cacciari ha esplicitamente dichiarato : "Occorre rottamare la riforma Fornero, una sciagura".
Servono commenti?
Se poi, contemporaneamente, ci si appella a leggi, leggine e presunti elementi di incostituzionalità per non mettere mano alla forbice della quotidiana e disdicevole spesa pubblica, allora il cittadino-senza-tessere ha ben più di una ragione per arrabbiarsi.
I politici, forti della loro carica, si permettono di tacciare di qualunquismo chi li porta a ragionare su elementi reali, concreti. Le argomentazioni che adducono per dare un senso alle loro azioni sono invece un nonsense da bocciatura senza appello. Per chi ha ancora dei dubbi questa si chiama autorità, non autorevolezza.
Concludo con una considerazione: si parla tanto di privatizzazioni.
Ma è una materia che capiscono quei politici che nella loro vita non hanno mai timbrato un cartellino? Si sono mai guadagnati la pagnotta lavorando per l'economia diretta? Ai pochi che restano da questa selezione rivolgo un appello: ricordate ai vostri colleghi che quando l'azione di un dirigente non risponde ai programmi aziendali deve rendere conto al consiglio d'amministrazione. Facciamo un'equazione: i politici, dato che sono pagati dal denaro pubblico, sono dei "dipendenti" dei contribuenti. Il problema è uno solo: che nel cda dell'azienda Italia ci sono e sempre loro che si fanno spallucce dei nostri guai. Sebbene dispongano di una percentuale, chiamiamola "azionaria", al di sotto del 50%, governano (dire "amministrano" sarebbe benevolenza).
Ecco, fin quando non ci sarà una piena presa di coscienza il Paese reale sarà sempre più lontano dai politici che, tutelati dalle proprie leggi, continuano a detenere il potere gestendolo come vediamo.
Al punto in cui siamo, constatato che le vere "pensioni d'oro", a parere della Consulta, sono intoccabili perchè invece si sta intervenendo su quelle ...di latta? Sarà il caso che questo popolo di pensionati si unisca in un'azione comune di tutela: se oggi toccano i loro assegni nulla impedisce di pensare che la soglia di intervento scenda a livelli inferiori.
Concludo con una constatazione e un auspicio: oggi, su un quotidiano nazionale, ho letto che un giornalista definiva "d'oro" pensioni da 3.000 euro lorde. Ho subito scritto a quel giornale esprimendo tutto il mio risentimento. Dato però che la distorsione è diffusa, lancio una richiesta: PER FAVORE, TOGLIETE LA PENNA DI MANO AGLI INCOMPETENTI, grazie.
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