martedì 26 novembre 2013

PENSIONI, un boomerang per Matteo Renzi?

Quanto ha annunciato stasera in tv* Davide Serra (finanziere e sostenitore di Matteo Renzi) ha raggelato: vuole tagliare tutte le pensioni retributive. Premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni va precisato che Serra è un intraprendente finanziere, da 18 anni vive a Londra e forse non gli è stato però detto che tali pensioni le stanno percependo padri di famiglia che hanno raggiunto la meta agognata dopo una onesta vita di lavoro. Grazie a questo "stipendio" hanno permesso la crescita, lo studio dei figli; molti stanno anche aiutandoli nella  spesa quotidiana di fronte ad un arduo approccio al posto di lavoro.
Come ho detto la sera di lunedi 25 a Cesare Damiano si tratta di pensioni che permettono una vita dignitosa. 
Ma come si fa a tagliare le pensioni se la gente riduce anche i consumi primari?
Ce lo rivela L'ISTAT **: la spesa media mensile di una famiglia italiana nel 2012 è stata di € 2419,27 , vale a dire -2,8% rispetto al 2011. Ad essere ancora più precisi l'Istat ci dice che nel solo Nord Ovest l'anno scorso la spesa è stata di € 2732,99  Mi domando quindi come si possa dichiarare che siano “d’oro” pensioni lorde di 3000-3500 euro mensili (pari  a circa 2400 netti); per cui, come ha dichiarato Gianni Cuperlo, “la ripresa non passa attraverso il taglio di pensioni da 3000 euro lordi”.
Ricordare i dati Istat lo conferma.
Se si tagliano le  pensioni di ex lavoratori li si esclude ancor più dalla società, quella società economica che hanno contribuito a costruire; sarebbe ferirli mortalmente.

Come pensionato chiedo a chi ci amministra solo una sensibile attenzione, rispettosa per il nostro vissuto, per il contributo che abbiamo dato allo sviluppo, all’economia dell’Italia. Se si percepiscono pensioni decenti sono quelle che permettono di vivere dignitosamentedi fare girare l'economia quotidiana, di non dipendere dall’aiuto dei figli o dalla pietà pubblica.
Una frase ricorrente, secondo me insinuata a regola d'arte, che gli attuali lavoratori stanno mantenendo i pensionati. Niente di più errato ed calunnioso!
Errato perchè si devono ben distinguere tutti gli "assegni assistenziali" che sborsa l'INPS a soggetti che non hanno mai versato contributi; calunnioso perchè chi ha chiuso la propria attività dopo 40 anni di lavoro/contibuti la pensione se l'è guadagnata grazie ai versamenti detratti dalla propria busta paga e dai contributi del datore di lavoro. Questi non erano "doni di Natale", ma facevano parte del costo del prestatore d'opera. L'INPS, a seguito di questo contratto, ha tesaurizzato tutto il denaro e l'ha fatto fruttare. Legittimo che, trasformandosi in pensionato, il lavoratore se li goda, tra l'altro non gli vengono liquidati tutti insieme come sarebbe possibile in un contratto di previdenza integratova, ma mese per mese. E i politici che nulla cedono dei propri benefici vogliono metterci mano?

Alla prova dei fatti, l'annuncio del Dott Davide Serra non credo che possa portare nuovi favori al Sindaco di Firenze al quale, dopo che nel suo blog ha scritto "...continuo a pensare che sia più equo chiedere un contributo a chi ha avuto di più..." faccio presente che probabilmente è male informato: gli ex dipendenti privati (a differenza di quelli pubblici, in divisa e non) sono andati in pensione con la media degli ultimi 5, 8 anche 10 anni di stipendio. Un invito: "Dichiari da che cifra intende tagliare perchè tra gli ex lavoratori non ci sono pensioni d'oro. Signor Sindaco,nel voler rottamare tutto non butti via diavolo e acquasanta!"
Sebbene io non abbia mai votato la Sinistra alle Primarie dell'8 dicembre sosterrò Gianni Cuperlo che, in tema di pensioni, sembra essere alquanto distante dai propositi di Matteo Renzi

* Davide Serra è il fondatore di Algebris Investments; ospite di Lilli Gruber - Otto e Mezzo/La7
** non è superfluo sottolineare che allora era presidente dell'ISTAT l'attuale ministro del lavoro Enrico Giovannini. 

C'E' UNA STRISCIANTE CAMPAGNA DI CONTRAPPOSIZIONE TRA LAVORATORI E PENSIONATI. ATTENZIONE: intervenire negativamente sulle pensioni può risultare di grave turbativa; a RENZI e a tutti coloro che ne  auspicano il taglio ricordo cosa è successo giusto due anni fa in GRECIA. 

lunedì 25 novembre 2013

PENSIONI D'ORO, D'ARGENTO e poi?

CARLO COTTARELLI  ha recentemente dichiarato (copio da Corriere.it) che non vede la necessità di tagliare e risparmiare ovunque ma che dobbiamo guardare a tutte le realtà senza assumere che ce ne sia qualcuna senza sprechi da eliminare".
Se è chiaro per lui, che è stato nominato commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica,  perchè devo avere dei dubbi?
Qualcuno però si affaccia l'ho dopo aver appreso che non metterà mano nella Sanità perchè il rispettivo ministro l'ha già tranquillizzato: "Ghe pensì mi, la revisione va fatta all'interno del mio dicastero". Figuriamoci. E chi si permette? Appenana bussano alle porte ministeriali trovano dei muri. 
Così allora è meglio dirottare le attenzioni sui pensionati, su chi non ha un ministro che ti fa le barricate. Cottarelli riconosce che l'Italia ha fatto un'ottima riforma, che pochi paesi sono riusciti a farla. Però aggiunge che occorrerà mettere mano alle pensioni d'oro e d'argento.
Fino a ieri le varie inchieste ci avevano rivelato di fortunatissimi connazionali  che, anche grazie ad accumuli incresciosi, intascavano decine di miglia di euro al mese (spesso denaro pubblico): le pensioni d'oro. Facendo una certa equazione a che cifra si collocherebbero le pensioni "d'argento"? Diecimila, ottomila, cinquemila mensili? Il Commissario non ce lo rivela ma, come ho scritto in un altro post, un giornalista definì "d'oro" quelle da 3000 lorde mensili (in realtà 2972, 58 pari a sei volte la minima). Forse era vittima di uno svarione da vento a forza 9
Carlo Cottarelli è un tecnico e, visto che ci stiamo ancora leccando le ferite per i provvedimenti dell'ultimo governo di tecnici, non posso che rivolgere al Commissario per la spending review un cortese invito: per favore, non faccia come un ministro piemontese del presidente Monti rimasto celebre per gli sciagurati provvedimenti adottati. Ricadrebbero sulle spalle di chi non ha pingui onorari, ma pensioni per arrivare senza affanni alla fine del mese e quindi sull'economia di ogni giorno. RISPETTIAMOLI Grazie

mercoledì 13 novembre 2013

E ora è colpa dei PENSIONATI?

E adesso vuoi vedere che il nostro disavanzo economico è tutta colpa dei pensionati?
Ma per favore!
Non sapendo più dove parare, quali alchimie inventare (e sbagliare) per raggranellare soldi, i nostri politici al governo stanno mettendo mano alle pensioni "di sopravvivenza", vale a dire quelle da 2mila euro nette che permettono un minimo di giro della spesa quotidiana e che certamente non esportano capitali in propri conti esteri.
L'abbiamo sentito anche ieri sera a Ballarò (Rai3) dove Roberto Speranza (Pd) ha tentato di ribattere con un fraseggio buropolitichese ad una proposta chiara e netta di Giorgia Meloni. Che aveva detto l'esponente di Fratelli d'Italia? "Si intervenga sulle pensioni dieci volte superiori alla minima, ecc..." e chiedeva l'impegno pubblico dei due rappresentanti dei principali partiti al governo: Pd e Pdl (Paolo Romani) presenti con lei alla trasmissione.
Che si siano creati dei pensionati dopo solo quindici anni di contributi è cosa vera, assodata e deprecata; riconducibile comunque a vent'anni fa. Oggi i politici (lasciando immacolati tutti i propri benefici) hanno invece l'ardire di prendersela con "assegni" frutto di reali versamenti sotto regole "normalizzate e disciplinate". Il sistema retributivo è cessato vent'anni fa e comunque il calcolo era sulla media degli ultimi 10 (dieci) anni di stipendio, per cui nessun datore di lavoro ha fatto il mecenate. Pertanto:  GIU' LE MANI DALLE PENSIONI DEI LAVORATORI !
Perchè non ricordiamo il duplice disastro del provvedimento dell'allora ministro Fornero (approvato dagli stessi politici che continuano a governare)? Rivediamo il danno: 
innalzare l'età pensionabile, oltre a creare gli esodati, ha precluso l'accesso al mondo del lavoro dei giovani e, da pochi mesi, per tappare i buchi della "riforma" ecco bloccata l'indicizzazione delle pensioni appena decenti.
Cos'altro serve per non definirla, come Cacciari, "una sciagura"?
Un paio di giorni fa, a L'Aria che tira (La7), il filosofo Massimo Cacciari ha esplicitamente dichiarato : "Occorre rottamare la riforma Fornero, una sciagura".
Servono commenti?
Se poi, contemporaneamente, ci si appella a leggi, leggine e presunti elementi di incostituzionalità per non mettere  mano alla forbice della quotidiana e disdicevole spesa pubblica, allora il cittadino-senza-tessere ha ben più di una ragione per arrabbiarsi.
I politici, forti della loro carica, si permettono di tacciare di qualunquismo chi li porta a ragionare su elementi reali, concreti. Le argomentazioni che adducono per dare un senso alle loro azioni sono invece un nonsense da bocciatura senza appello. Per chi ha ancora dei dubbi questa si chiama autorità, non autorevolezza.
Concludo con una considerazione: si parla tanto di privatizzazioni.
Ma è una materia che capiscono quei politici che nella loro vita non hanno mai timbrato un cartellino? Si sono mai guadagnati la pagnotta lavorando per l'economia diretta? Ai pochi che restano da questa selezione rivolgo un appello: ricordate ai vostri colleghi che quando l'azione di un dirigente non risponde ai programmi aziendali deve rendere conto al consiglio d'amministrazione. Facciamo un'equazione: i politici, dato che sono pagati dal denaro pubblico, sono dei "dipendenti" dei contribuenti. Il problema è uno solo: che nel cda dell'azienda Italia ci sono e sempre loro che si fanno spallucce dei nostri guai. Sebbene  dispongano di una percentuale, chiamiamola "azionaria", al di sotto del 50%, governano (dire "amministrano" sarebbe benevolenza).
Ecco, fin quando non ci sarà una piena presa di coscienza il Paese reale sarà sempre più lontano dai politici che, tutelati dalle proprie leggi, continuano a detenere il potere gestendolo come vediamo.
Al punto in cui siamo, constatato che le vere "pensioni d'oro", a parere della Consulta, sono intoccabili perchè invece si sta intervenendo su quelle ...di latta? Sarà il caso che questo popolo di pensionati si unisca in un'azione comune di tutela: se oggi toccano i loro assegni nulla impedisce di pensare che la soglia di intervento scenda a livelli inferiori. 
Concludo con una constatazione e un auspicio: oggi, su un quotidiano nazionale, ho letto che un giornalista definiva "d'oro" pensioni da 3.000 euro lorde. Ho subito scritto a quel giornale esprimendo tutto il mio risentimento. Dato però che la distorsione è diffusa, lancio una richiesta: PER FAVORE, TOGLIETE LA PENNA DI MANO AGLI INCOMPETENTI, grazie.




martedì 5 novembre 2013

SUCCESSO ITALOAMERICANO NEGLI STATI UNITI



La rivista Primato dello scorso luglio pubblicò un mio articolo dal titolo "Gli Italiani dimenticati", mi riferivo ai nostri Emigranti. Vi si può anche leggere:
"Talvolta la cronaca si occupa, e giustamente esalta, qualche nostro connazionale quando emerge per una scoperta scientifica, un'opera artistica o la conquista di un premio che lo porta sul podio mondiale; si dimentica però il valore di quei 4milioni di Italiani che, col loro quotidiano lavoro, tengono alto l'onore del nostro paese nel mondo." 
Il successo di Bill de Blasio, eletto ieri sindaco di New York, è stato ripreso dalla nostra informazione mettendo bene in risalto il suo essere "italoamericano". Infatti i suoi nonni materni erano beneventani, di Sant'Agata dei Goti.
Un altro italoamericano, Chris Christie di mamma siciliana, è stato rieletto governatore del New Jersey.
Esulto anch'io per loro e per il riflesso positivo che questo avrà sulla comunità dei nostri connazionali in America.
Ecco,  bisogna sempre arrivare sui gradini più alti del podio per fare parlare dei valore dei nostri connazionali all'estero?