domenica 2 dicembre 2012

IMU, uno schiaffo a chi porta onore all'Italia all'estero

Tasse al posto della riconoscenza!
IMU, UNO SCHIAFFO AI NOSTRI EMIGRANTI (e dire che onorano l'Italia) 


Qualche deprecabile esternazione di chi ben poco sa della reale condizione dei nostri giovani, li invita a non crogiolarsi fra le mura di casa ma prendere le valigie e cercare il lavoro dove c'è. Cari politici, a cui ben giova il restare - ben retribuiti e privilegiati - in Italia, sappiate che i dati reali confermano che da almeno una decina d'anni si è consolidata la fuga dei nostri giovani cervelli all'estero e ben pochi ritornano, per cui, con loro, abbiamo perso meravigliose risorse su cui costruire il futuro.
La nuova emigrazione conta circa 40mila Italiani che ogni anno partono per trovare altrove quelle certezze che in Patria erano solo speranze e, spesso, delusioni. 
Va detto che questi nostri connazionali non partono allegramente, sanno di affrontare non pochi sacrifici perchè, comunque, lasciano la casa, gli affetti più cari. 

L'Italia politica non è però sempre vicina agli Emigranti e capita che riservi loro una beffa che ha tanto il sapore dell'oltraggio. 
Quale?
In molti Comuni la famigerata IMU sta infatti gravando ancor più onerosamente sulla casa che i nostri Emigranti possiedono in Italia: uno dei simboli più forti che li lega alla Terra d'origine.
Attenzione, non è che i loro immobili nel nostro Paese fossero stati esentati da tasse; no, solo che finora
erano considerati come prima casa e gravati del 4 per mille. La legge dei "tecnici" (ma approvata dai politici) permette ai comuni di considerarli come seconda casa, vale a dire l'IMU può anche essere il doppio.
Questa discrezionalità mi sembra un lavarsi le mani: "caro comune, veditela tu".
Premesso che non so quanto questo balzello possa ripianare i bilanci comunali, bastano due punti per capire che non c'è un briciolo di buon senso e di pudore in questa manovra puramente "di cassa":

  • è un vero e proprio mettere le mani nelle tasche dell'emigrante che, proprio come tale, beneficia solo saltuariamente dei servizi del suo comune d'origine a cui riconosce, comunque, le tasse di servizio locali (i.e. la tarsu)
  • l'aspetto inquietante è rilevare un accanimento su chi ha trasformato in mattoni i propri risparmi (leggi pure SACRIFICI) confidando, dopo anni di fatiche, in un ritorno in Patria (mi sa che solo loro la chiamano ancora così).
E' sconcertante rilevare che l'hanno applicato anche comuni dove non c'è famiglia che non conti un emigrante. Una lezione ci arriva invece da LACEDONIA, un piccolo comune dell'Appennino sannita, in provincia di Avellino. Non solo non ha aumentato l'imu sugli immobili dei suoi Emigranti, ma - di fatto - l'ha abolita .
Vada un  caloroso applauso alla sua Amministrazione e a tutte le altre che hanno fatto questa scelta
http://avellino.ottopagine.net/2012/06/02/lacedonia-cancella-limu-sulla-prima-casa/ 

Da tempo sono dalla parte dei nostri Emigranti; nell' ottobre 2011, quale presidente della biblioteca civica di Ossimo, organizzaI il convegno 
          "UNA VALIGIA DI SPERANZE"
Fra i numerosi articoli dedicati a quell'evento riporto quanto scritto da Valle Camonica Distretto Culturale

Sabato 8 ottobre, nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, la Commissione Biblioteca di Ossimo organizza il convegno dal titolo "Una valigia di speranze - Emigrazione italiana ieri e oggi", che si terrà presso la sede del Gruppo Alpini di Ossimo Inferiore.
All'incontro ha dato il suo significatico contributo la Professoressa Maria Luisa Caldognetto, stimata docente all'Università di Trier e presidente dell'associazione culturale italo-lussemburghese "Convivium". Nel corso del convegno, che si prefigge di coinvolgere relatori esterni e la gente di Ossimo, verrà inoltre presentato ufficialmente anche il "Premio Auximus", un autorevole riconoscimento ideato da Gianmaria Italia che sarà assegnato "Agli Emigranti di Ossimo nel Mondo".


La cerimonia di conferimento, presente il sindaco Cristian Farisè, ebbe luogo il giorno seguente, domenica 9 olttobre, presso la Sala Consigliare del Comune che lo custodirà. 

 
   

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