mercoledì 26 gennaio 2022
Letta per il NO a prescindere
Enrico Letta, appena nominato segretario del PD, espose subito tre punti, tre obiettivi cardine della sua guida: la maggiore età a 16 anni, lo ius soli e il divario di genere. Almeno i primi due non mi parvero certo prioritari e molto significativi per dare un'impronta da segretario di un così grande partito. In questi giorni dove la cronaca si è cimentata nel raccogliere previsioni e orientamenti, magari più dagli opinion maker che dai partiti, Letta si è distinto nel giudicare le proposte del Centrodestra senza opporne una propria. Il no comunque, solo perchè le candidature arrivavano dalla sponda politica opposta, non ha dato un grande smalto all'attesa managerialità di questo uomo che pure ha un trascorso politico davvero ragguardevole: europarlamentare, presidente del Consiglio per dieci mesi, sottosegretario di Stato e tre volte ministro. Quando si respinge la candidatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati, ovvero l'attuale (e peraltro apprezzata) presidente del Senato, definendola "candidatura assurda,farebbe saltare tutto" e si oppone un veto, senza specifiche motivazioni, anche alla terna proposta dal Centrodestra: Carlo Nordio, Marcello Pera e Letizia Moratti, lascia almeno perplessi. Che dire? Il mio auspicio è che si abbia un (o una) Presidente della Repubblica come Carlo Azeglio Ciampi o Sergio Mattarella, a prescindere da cosa possa pensarne Enrico Letta.
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