martedì 7 settembre 2021
Svizzera-Italia: gli azzurri deludono gli Italiani
Delusione per i 12mila italiani, tutti nostri emigranti, che domenica 5 hanno raggiunto il St Jakob Park di Basilea; erano lì per ammirare e applaudire da vicino i nostri calciatori campioni d'Europa augurandosi di vederli vincere nuovamente, ma vittoria non c'è stata. Il pareggio a reti inviolate è come un limbo, abbiamo peraltro fallito un rigore. Accanto all'onesta ammissione del nostro ct Mancini: "Abbiamo avuto troppe occasioni, dovevamo vincere" proprio da latte alle ginocchia sentire invece: "La palla non voleva entrare" oppure "Siamo alla 36a partita utile consecutiva". Dovevamo andare a Basilea per scoprire che i palloni sono "discoli e disubbidienti" e che le partite non sono tutte uguali? Le gare non vanno intese solo per la conquista dei punti in classifica, ma per quanto sanno dimostrare a chi, mettendo mano al portafoglio, va allo stadio non solo per vedere la gara ma per sostenere i noostri calciatori, farli sentire a casa. E quei tifosi non sono gli stessi di Milano, Roma o Napoli, sono i nostri connazionali che vivono all'estero, che il giorno dopo vogliono ritornare sul luogo di lavoro con il sorriso di chi ha saputo essere vincente; e loro sono dei vincenti perchè, da stranieri, fanno una doppia fatica rispetto a noi, italiani in patria, per emergere nella società. Ma questo non è sempre facile da capire, e mi domando se ne hanno mai colto il significato quando all'estero ci vanno solo dopo avere accettato ingaggi da milioni di euro. D'altronde, se non ne fanno parola neppure i nostri telecronisti RAI, che talvolta si perdono in stucchevoli dissertazioni tecniche, cosa dobbiamo attenderci? Ad Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport, un garbato invito: spiegalo loro, grazie.
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