Le parole illuminanti di Marco Mengoni accompagnano l'invito alla difesa del mare dalla plastica di uno spot tv.
E fin qui tutto bene, ma, come spesso accade, quando si spinge sull'emotività si dimentica di proporre delle alternative o, peggio, quanti altri elementi negativi non sono messi all'indice.
Bene le iniziative educative ad un comportamento più responsabile, ad un uso alternativo delle cose (quandi possibile).
Il Sindaco Sala mi spieghi: qui prodest l'annunciata distribuzione di borracce d'alluminio ai ragazzi delle scuole da parte del Comune di Milano? Una simpatica scelta di recipiente, ma non certo una riconversione di un mondo che ha dato linfa alla nostra economia.
C'è da chiedere agli autori di tale campagna cosa avremmo fatto per quarant'anni senza i piatti e le posate di plastica, senza le bottigliette d'acqua che si sono rivelate provvidenziali per un refrigerio o contro la disidratazione.
Forse cocci di bottiglie di vetro abbandonate in cocci sulle spiagge o nei prati.
L'essere umano è quello che lascia i rifiuti ai margini della
strada, che non rispetta le raccolte differenziate (...quando ci sono), che lascia bottiglie vuote nelle aiuole.
Le amministrazioni pubbliche siano più diligenti e meno demagogiche ma più attente alla realtà e non si impegnino in divieti quando non sono in grado di proporre valide alternative
E a Mengoni, comunque, l'incoraggiamento a continuare a credere nell'essere umano, anche se diligente ce ne è solo una parte.
giovedì 15 agosto 2019
giovedì 8 agosto 2019
MARCINELLE, 8 agosto per non dimenticare
8 agosto 1956, una data che dal 1° dicembre 2001 identifica la "Giornata Nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo".
Una data però indimenticabile per chi nel 1956 era già grandicello e seppe della tragedia a Marcinelle: nella miniera di carbone al Bois du Cazier, un'esplosione a 1000 metri di profondità aveva causato
262 vittime, 136 erano italiane; in particolare, dei 60 abruzzesi, 40 di loro provenivano da Manoppello, paese della Valpescara. Il più giovane, di neppure 16 anni, veniva da Cervinara (Avellino).
In fondo al pozzo della torre a sinistra è avvenuta la tragedia - foto copyright G.Italia |
Era il terzo tragico disastro per numero di vittime in miniera dopo Monongah (6 dicembre 1907: 362 morti di cui 171 italiani) e Dawson (22 ottobre 1913: 263 morti di cui 146 italiani), un altro oneroso, grave tributo per un lavoro pesante e rischioso.
Quella tragedia ci deve ricordare che oltre 5 milioni di Italiani hanno scelto, spesso dovuto scegliere, di emigrare, lasciare il proprio paese, gli affetti più cari per una migliore certezza nel futuro.
La pareti delle case nei pressi della miniera riportano testimonianze di quell'indimenticabile dramma umano
L'ingresso alla miniera oggi - copyright g.italia |
In tale occasione ho conosciuto Monsieur Alain FORTI, conservatore del Musée Le Bois du Cazier, à stato un grande onore per me. Suo papà Giancarlo era un italiano della provincia di Siena, un valente minatore che ha pagato la sua lunga dedizione al lavoro con la silicosi.
Alain FORTI |
Vita mortuorum in memoria est posita vivorum.
vedi anche http://unavaligiadisperanze.blogspot.com/
domenica 4 agosto 2019
Successo italiano ai Pacific Games
Il successo acquista maggior valore se si pensa che, finora, solo tre atleti hanno vinto due volte l'oro in questa manifestazione internazionale.
Jennifer Chieng e Andrea Galbiati con l'immancabile Tricolore |
Nel febbraio del 2018 gli è stata riconosciuta la cittadinanza USA per meriti sportivi.
In settembre sposerà l'italiana ELISA ANGELI, star dell'Ice Theatre di New York con cui l'anno scorso hanno avuto il piccolo Sebastian.
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