foto di repertorio - archivio di G.Italia |
Frattanto con sconcerto rilevo che nessuna testata tv nazionale ha riportato quanto quanto invece scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero*.
Il 5 luglio, secondo il collega, Sindaca, AMA e Sindacati si sono però trovati d'accordo nell'elargire un bonus ai 4.000 netturbini quale "premio di produttività" nell'ambito del lavoro per il quale sono stati assunti, sarebbero 200mila euro a settimana.
Comprensibile se questo si svolga in orario extra l'ordinario, invece è una generosa "mancia" che si aggiunge allo stipendio che i dipendenti della municipalizzata romana già percepiscono.
L'iniziativa scaturisce da chi sembra avere ben poco il senso di una oculata gestione aziendale, tuttavia non mi stupisce nella pubblica amministrazione.
Forse i suoi appartenenti non si rendono conto di alcuni aspetti macroscopici:
- gli introiti delle casse pubbliche arrivano dai portafogli dei contribuenti;
- questo crea un precedente che potrebbe avere gravi ripercussioni in altre simili sedi;
- essere dipendente pubblico significa avere posto e salario garantiti, ben diverso dal dipendente privato che ogni mattina deve sperare di non trovare l'azienda chiusa.
D'altronde, che aspettarci dal M5s che inventa quel reddito di cittadinanza che fa irritare i pensionati (ce ne sono 5.4 milioni che, seppur con tanti contributi versati, percepiscono meno di 1000 euro al mese), e da sindacati che hanno nei dipendenti pubblici lo zoccolo duro delle loro tessere...
E dato che giovedi 11 luglio ci sarà uno sciopero dei trasporti pubblici a Milano aggiungo una considerazione su cui riflettere: quando un dipendente pubblico sciopera ne paga le conseguenze l'utenza, vale a dire i cittadini contribuenti. Possibile che sia solo questa la soluzione per ottenere soddisfazione alle proprie rivendicazioni?
*dal link:
https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/roma_rifiuti_ultime_notizie_netturbini_ama-4606781.html
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