Cominciamo con ricordare che il contratto sottoscritto con la Lega a metà maggio prevedeva il limitare a 5.000 (cinquemila) euro netti mensili le pensioni (e riportato ieri dall'agenzia ADNKronos).
Un paio di giorni fa, da ministro, ha dichiarato che avrebbe limitato a 4-5.000 euro l'assegno, senza però precisare se tale limite sarebbe stato lordo o netto, cosa di non poco conto.
Mi sta bene che i soldi risparmiati possano alzare le pensioni minime, ma i contratti, caro Ministro, vanno rispettati, soprattutto se sottoscritti alla vigilia delle elezioni e fanno dunque parte di quel manifesto di impegni nei confronti dei cittadini elettori.
Il Signor Di Maio non è comunque nuovo a proclami su questo argomento; come si può leggere nel mio post del 16 dicembre 2017 egli aveva dichiarato che il limite sarebbe stato di 2.300 euro, vale a dire meno della metà di quanto firmato nel contratto con la Lega.
Oggi le pensioni, e domani?
Vorremmo capire, Signor Ministro, a quale Sua dichiarazione temporale ci dovremo attenere? E poi mi permetta una raccomandazione: quando afferma che toglierà i privilegi si accerti che sono realmente privilegi perché, talvolta, c'è chi ha lavorato e pagato contributi per oltre 40 anni ed è un ...privilegio che sia riuscito ad arrivare alla pensione e godersela.
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