Quando la demagogia penetra nella politica anche persone avvezze alla concretezza della managerialità rischiano di risentirne ascoltando le loro affermazioni .
E' il caso di Giuseppe Sala, laureatosi alla Bocconi poi apprezzato manager in Pirelli ecc.; da sindaco di Milano ha recentemente annunciato che, a partire dal 2019, la città chiuderà le porte agli autoveicoli alimentati a gasolio nelle categorie dall'euro O fino alla 3. Si prospetta pari provvedimento in tempi successivi anche per euro 4, 5 e, infine, addirittura per euro 6.
Viene da chiedersi a cosa sono serviti i filtri antiparticolato e l'AdBlue.
Se già è alquanto discutibile chiudere agli euro 4 paiono introvabili le giustificazioni lo stop agli euro5, credo sia è totalmente errato colpire le auto con motore euro 6 che rappresentano un ammirevole traguardo nell'adozione di provvedimenti tecnologici avanzati contro emissioni inquinanti; è lecito domandarsi se i consiglieri del Sindaco queste cose le sanno?
Oltretutto il sindaco Sala, così come suoi colleghi, non ha precisato come articolerà la chiusura; ci sono voci secondo cui l'assessore Granelli vorrebbe chiudere la città anche il sabato dimenticando che la "fragile" Area C almeno ci risparmia il fine settimana e le ore serali.
Ma cosa ci sarà di sicuro? Queste approssimazioni creano preoccupazione se non sconcerto, poco tollerabile dall'amministrazione pubblica che sembra orientata più a divieti che a proporre valide soluzioni alternative.
Alla Giunta milanese suggerisco di informarsi prima sulle costanti correnti d'aria che interessano Milano: sono da NW e riversano sulla metropoli tutti gli inquinanti provenienti dalle autostrade da/per Torino, Varese, Como e Bergamo-Brescia, vale a dire quella "sporca dozzina" (come ebbi a definirla trent'anni fa sulla Voce dei Vigili Urbani) che dal casello della MI-TO, percorrendo tutto il versante settentrionale di Milano, va verso lo svincolo di Milano viale Zara.
Sono decine di migliaia gli autoveicoli di ogni tipo e cilindrata che, inarrestabili, scaricano inquinanti nell'aria e ne fanno le spese il capoluogo lombardo e quei milanesi possessori di auto a gasolio che l'amministrazione comunale intente - ingiustamente - penalizzare.
Il mio auspicio, oltre che un significativo ridimensionamento dell'annunciato, sia l'escludere dal divieto almeno per i prossimi 8 anni le automobili euro 5 e almeno fino al 2030 quelle euro 6; tra l'altro l'inquinamento da Pm10 è interessato solo per il 13-14% dalle esalazioni prodotte dai motori diesel.
Sarebbe un rispetto sia al valore tecnologico raggiunto dalle industrie nel campo anti inquinamento che alle centinaia di migliaia di proprietari di auto diesel che hanno investito i loro risparmi in questo acquisto ...non certo di facciata ma di utilità.
Chi, come Beppe Sala, è cresciuto confrontadosi con la concretezza, non può restarne insensibile.
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