I clamori della protesta dei tassisti aveva messo nell'ombra un rischio che avrebbe messo in seria difficoltà tutti coloro che hanno trovato nelle linee low-cost della FLIXBUS un riferimento che in un anno e mezzo ha già trasportato 3 milioni di passeggeri in Italia.
Scopro quindi che il tutto era partito da un emendamento presentato da quattro senatori pugliesi (volevano essere voce dell'ANAV?) appariva come una forzatura in nome della tutela di realtà locali. Vorrei sapere quanto questi signori si sono adoperati contro lo sfruttamento dei lavoratori nell'agricoltura
Ma quali realtà se qualche anno fa, col d.l. Bersani 223/2006 si era liberalizzata l'elargizione di licenze commerciali, mentre si era stati soft con quelle di taxi mettendo in gravi difficoltà migliaia di piccoli negozi? Due pesi e due misure.
Basta cercare in internet e abbiamo un quadro del generale stupore, per non disre costernazione, contro la norma che vorrebbe la cancellazione di servizi come Flixbus
Le ultime notizie danno però caduta nel nulla l'azione di quei senatori perchè 3 parlamentari hanno sensibilizzato il governo sulla realtà: dovrebbe fare marcia indietro e i pullman della società tedesca (puliti, condotti da autisti italiani ed attrezzati anche da toilette) potranno continuare ad operare sulla rete stradale italiana fornendo un servizio che, numeri alla mano, appare gradito anche da pendolari: esperienza vissuta anche da chi scrive qui.
giovedì 23 febbraio 2017
venerdì 10 febbraio 2017
GIORNO DEL RICORDO a settant'anni dalla tragedia
10 FEBBRAIO
Nel 1947 fu firmato il trattato di pace che assegnava l'Istria e gran parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia, data che, insieme all'orrore delle foibe. rappresenta tuttora una ferita in migliaia di esuli e un momento di profonda riflessione per tutti gli Italiani
Per decenni non se ne è parlato, un po' per reticenza e anche perché rispetto e onore dovevano essere riservati solo se condivisi da certe parti politiche.
Una voluta reticenza di quello che sono state le foibe, almeno una trentina, dove sono stati gettati, quasi tutti vivi, tantissimi Italiani (non meno di 5-6mila tra civili e militari) sotto l'accusa, spesso infondata, di militanza nel Fascismo.
E che dire delle intere famiglie giuliano dalmate espulse dal regime titino, profughi che hanno dovuto lasciare i loro beni, le loro case in Istria e Dalmazia?
E non si può giustificare che furono episodi bellici perché fu una vera e propria rappresaglia perpetrata con guerra ormai finita!
Un tentativo di pulizia etnica contro la quale si deve assistere è anche uno strisciante negazionismo. Diciotto ani fa girai con la telecamera tra le famiglie degli esuli che si erano insesiate a Fossalon di Grado e ne riportai un servizio con tratti commuoventi: il rievocare le violenze a cui avevano assistito, le umiliazioni che avevano subito e l'arrivare in un'Italia indifferenze.
Malgrado numerose proposte si è dovuta attendere la legge 92 de 30 marzo 2004 - con piena soddisfazione dell'allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi - per vedere istituito il Giorno del Ricordo: peccato che prima di allora si erano spenti molti esuli, testimoni sofferenti di quella tragedia assolutamente italiana sulla quale molti italiani ancora tacciono per colpevole pudore.
Si deve diffondere, soprattutto nelle giovani generazioni, il dramma vissuto, patito da decine di famiglie di Italiani e dall'onore del nostro Paese: si combatta così una voluta ignoranza.
Tra le manifestazioni in programma segnalo un convegno al Municipio 7 di Milano e la Corsa del Ricordo che si disputerà a Roma domenica 12 febbraio, starter d'eccezione il fiumano di nascita e campione olimpico di marcia a Tokyo, Abdon Pamich,.
Nel 1947 fu firmato il trattato di pace che assegnava l'Istria e gran parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia, data che, insieme all'orrore delle foibe. rappresenta tuttora una ferita in migliaia di esuli e un momento di profonda riflessione per tutti gli Italiani
Per decenni non se ne è parlato, un po' per reticenza e anche perché rispetto e onore dovevano essere riservati solo se condivisi da certe parti politiche.
Una voluta reticenza di quello che sono state le foibe, almeno una trentina, dove sono stati gettati, quasi tutti vivi, tantissimi Italiani (non meno di 5-6mila tra civili e militari) sotto l'accusa, spesso infondata, di militanza nel Fascismo.
E che dire delle intere famiglie giuliano dalmate espulse dal regime titino, profughi che hanno dovuto lasciare i loro beni, le loro case in Istria e Dalmazia?
E non si può giustificare che furono episodi bellici perché fu una vera e propria rappresaglia perpetrata con guerra ormai finita!
Un tentativo di pulizia etnica contro la quale si deve assistere è anche uno strisciante negazionismo. Diciotto ani fa girai con la telecamera tra le famiglie degli esuli che si erano insesiate a Fossalon di Grado e ne riportai un servizio con tratti commuoventi: il rievocare le violenze a cui avevano assistito, le umiliazioni che avevano subito e l'arrivare in un'Italia indifferenze.
Malgrado numerose proposte si è dovuta attendere la legge 92 de 30 marzo 2004 - con piena soddisfazione dell'allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi - per vedere istituito il Giorno del Ricordo: peccato che prima di allora si erano spenti molti esuli, testimoni sofferenti di quella tragedia assolutamente italiana sulla quale molti italiani ancora tacciono per colpevole pudore.
Si deve diffondere, soprattutto nelle giovani generazioni, il dramma vissuto, patito da decine di famiglie di Italiani e dall'onore del nostro Paese: si combatta così una voluta ignoranza.
Tra le manifestazioni in programma segnalo un convegno al Municipio 7 di Milano e la Corsa del Ricordo che si disputerà a Roma domenica 12 febbraio, starter d'eccezione il fiumano di nascita e campione olimpico di marcia a Tokyo, Abdon Pamich,.
giovedì 2 febbraio 2017
EMIGRAZIONE ITALIANA: a Fiuggi premiate speranze diventate certezze
Il disegno di una vecchia valigia chiusa da dello spago e
rivolta verso un aereo sotto la scritta Premio Italiani nel mondo ha attirato
l’attenzione dei trecento partecipanti alle due giornate di lavori
dell’Assemblea nazionale ASI tenutasi nel Teatro Comunale di Fiuggi il 28 e 29
gennaio. E’ una delle immagini più emblematiche di un evento che ho raccontato
a Gianfranco Beretta, presidente di Brianza Channel per Tele Insubria e che qui
riporto per i miei lettori.
E’ stato oltremodo interessante ma, soprattutto, emozionante,
caratterizzato da riferimenti e simboli che hanno fatto riflettere. Si tornava
a Fiuggi, in quella città dove poco più di un anno fa era stata proclamata
l’istituzione del Premio ASI Italiani
nel mondo e mi ha fatto piacere che abbiamo ripagato quel battesimo con
conferimenti di alto livello e partecipazioni oltremodo emozionanti. La scelta
del magnifico Teatro Comunale è stata onorata al meglio per presentare ed
esaltare le radici, il solco identitario di Associazioni Sportive Sociali
Italiane.
In una sala attigua a quella del teatro era stata allestita la mostra
Settant’anni di Sport a Destra: decine di foto, di articoli
giornalistici, divise, trofei di una storia sportiva tanto significativa quanto
indimenticabile perché ognuno di quei documenti era lì a testimoniare una ragguardevole,
seppur non sempre agevole presenza sul territorio; forse per questo
mirabilmente condotta ed apprezzata.
Con la maglia del Centro Naz. Sportivo Fiamma, presidente Sandro Giorgi, gareggiarono ottimi atleti, basti pensare alle mezzofondiste Gabriella Dorio e Agnese Possamai, alla saltatrice Sandra Dini e alla marciatrice Ileana Salvador: insieme sono centinaia di podi, manciate di medaglie portate all’Italia. Hanno fatto venire gli occhi lucidi a chi ne serba il ricordo e meravigliato i più giovani: una gran bella iniziativa come il Premio riservato alle Eccellenze fra i nostri Emigrati.
Con la maglia del Centro Naz. Sportivo Fiamma, presidente Sandro Giorgi, gareggiarono ottimi atleti, basti pensare alle mezzofondiste Gabriella Dorio e Agnese Possamai, alla saltatrice Sandra Dini e alla marciatrice Ileana Salvador: insieme sono centinaia di podi, manciate di medaglie portate all’Italia. Hanno fatto venire gli occhi lucidi a chi ne serba il ricordo e meravigliato i più giovani: una gran bella iniziativa come il Premio riservato alle Eccellenze fra i nostri Emigrati.
L’Emigrazione italiana è nel solco
identitario dell’ASI e la cerimonia di conferimento l’ha confermato in
un’assise di portata nazionale. Si è svolta domenica sul palco del teatro e qui
ecco un altro simbolo: quel disegno della valigia tracciato da una nostra
giovane emigrante aveva un titolo emblematico: Una valigia di speranze. Lì, accolte dal Presidente nazionale e da
noi della commissione (Campo, Giorgi, Scianò e Italia), sono salite le protagoniste per la premiazione:
L'avv Scianò, Delfina Licata e Italia |
Delfina LICATA che,
per la FONDAZIONE MIGRANTES (al trentesimo anno di attività) cura la
pubblicazione dell’annuale Rapporto Italiani nel mondo. Davvero un’autorità in
materia che troviamo spesso come relatrice in convegni in giro per l’Italia, a
Fiuggi ha rivelato tanta semplicità e riconoscenza. Dopo aver donato una copia
del Rapporto al nostro presidente nazionale Barbaro ha descritto il lavoro
della Fondazione e sorpreso i presenti parlando dei numeri e dei connotati di
quel crescente flusso migratorio dei nostri connazionali: ormai più di
centomila l’anno, accanto ai giovani ormai lasciano l’Italia anche tanti
quarantenni che si mettono in gioco, che cercano all’estero nuovi sbocchi alle
loro esperienze.
Italia, Barbaro, Salvador e Giorgi |
Ileana SALVADOR; dalle medaglie nell’atletica alla nostra targa premio
accolta, probabilmente, con uguale emozione: campionessa in pista e nella vita.
E’ stata infatti una prestigiosa marciatrice che, a cavallo tra gli anni ’80 e
’90, ha conquistato molti successi internazionali e stabilito anche record
mondiali tuttora imbattuti: è, in assoluto, l’atleta italiana più medagliata
nella sua specialità. Da vent’anni vive con i figli in Svezia dove, laureatasi
in Pedagogia, è un’apprezzata funzionaria dell’Ambasciata d’Italia e la stessa
ambasciatrice Elena Basile ha fatto pervenire un proprio messaggio di
congratulazioni preannunciando che le avrebbero riservato adeguati festeggiamenti
al suo ritorno a Stoccolma. La sua presenza a Fiuggi è stato un momento di
intensa emozione e ha fatto riflettere quando ha citato una cruda realtà:
lasciate le piste dell’atletica ha cercato un lavoro e ha constatato che erano
privilegiati gli svedesi: “la vita all’estero è difficile, per riuscire devi
avere talento”. Inutile aggiungere che
per entrambe gli applausi sono stati lunghi e calorosi.
Claudio Barbaro tra Delfina Licata e Ileana Salvador |
Abbiamo proclamato altri due vincitori del premio che però
improrogabili altri impegni avevano tenuto distanti: la regista teatrale Luisella
SUBERNI PICCOLI (Lussemburgo) e l’imprenditore siracusano Gaetano INDOMENICO (Usa), ma nei
prossimi mesi saranno in Italia, rispettivamente il 25 maggio al Teatro Hamlet di Roma e per fine marzo a Floridia (Sr), dove consegneremo loro le targhe-premio.
Una conclusione ce l’ha data Ileana Salvador: per riuscire,
per affermarsi all’estero occorre avere talento e siamo fieri che esista questo
Premio, per onorare quelle valigie italiane riempite di certezze.
Leggasi anche la mia intervista su Teleinsubria.net http://www.teleinsubria.net/emigrazione-italiana-a-fiuggi-premiate-speranze-diventate-certezze/
e l'articolo sulla rivista Primato
http://www.asinazionale.it/primato/visualizza/primato-febbraio-2017/#page/28-29
Campo, Licata, Italia, Scianò, Salvador e Giorgi |
e l'articolo sulla rivista Primato
http://www.asinazionale.it/primato/visualizza/primato-febbraio-2017/#page/28-29
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