martedì 20 dicembre 2016

DI LORENZO, SOLESIN, REGENI, luminosi esempi di nostri Italiani all'estero

Dopo che il ministro Poletti ha messo in video scuse e chiarimenti, il suo "volevo spiegarmi meglio", dopo l'infelice quando inappropriata affermazione sui nostri giovani all'estero mi sono ricordato di una inqualificabile affermazione dell'allora ministro del welfare Elsa Fornero: "Sul lavoro non dovete essere schizzinosi" (23 ottobre 2012).
Ho più volte qui denunciato che i nostri giovani, salvo particolari eccezioni, cercano di affermarsi, si rimboccano le maniche, ma fuori dalla porta di casa hanno ben poco, salvo che non abbiano parenti nella politica e allora sbocchi da assistente portaborse o in qualche ufficio studi o stampa si riesce quasi sempre a trovarli.
La dolorosa cronaca delle ultime ore, l'attentato a Berlino dove stiamo palpitando per la sorte di una nostra connazionale, la 31enne FABRIZIA DI LORENZO, mi ha indotto a cercare il suo profilo su LinkedIn:
"Fabrizia lavora da tre anni a Berlino; dopo l'Erasmus alla Freie Universitat di Berlino ha conseguito laurea triennale a La Sapienza e una magistrale all'università di Bologna poi ha frequentato un Master Deutsch fuer die Wirtschaftskommunikation, German for the economics communication."
Insomma, sembra una che ha battuto la fiacca, che sembra abbia preferito darsi al divertimento piuttosto che allo studio? Invece no, è un'ammirevole Italiana che si è impegnata al massimo, ma che ha dovuto emigrare, confrontarsi con stranieri per esprimere il proprio talento. Una ragazza meravigliosa!
E come lei VALERIA SOLESIN
Dalla sua scheda pubblicata dall'INED - Institut national d'études démographiques leggiamo che la giovane ricercatrice veneta, stroncata a Parigi dal piombo dei terroristi, aveva conseguito gran parte dei suoi studi superiori in Francia. Iscritta inizialmente ad una doppia laurea in “Società, politica e istituzioni europee” a Trento e “Sociologia” a Nantes (2009), si è poi associata l'anno seguente a l'EHESS (Scuola di studi superiori in scienze sociali) a Parigi. I primi lavori, condotti durante il Master in “Sociologia e statistica”, l'hanno portata ad interessarsi ai “fattori che influenzano i progetti di fecondità in uno studio comparativo tra la Francia e l'Italia” (2011). L'anno seguente, Valeria si è poi iscritta all'istituto di demografia dell'università di Parigi 1-Panthéon-Sorbonne (Idup). Il suo progetto di ricerca comincia quindi a definirsi ed è in questo momento che presenta la sua seconda tesi, questa volta in demografia: “Avere due figli in Italia? Vincoli e opportunità”.
E che dire di GIULIO REGENI? La sua orrenda fine e il velo d'omertà che ancora copre i suoi ultimi giorni di vita hanno messo in secondo piano tutto il suo lodevole percorso di ricercatore quando, ancora minorenne, andò a studiare nel New Mexico (Usa) e poi nel Regno Unito. Vinse due volte il Premio Europa e Giovani e lavorò per l'ONU; stava conseguendo un dottorato di ricerca presso il Girton College prima di essere massacrato in Egitto dove si era recato per una ricerca presso l'Università Americana del Cairo.

AI NOSTRI POLITICI UN INVITO: APRITE GLI OCCHI E SCOPRIRETE QUANTO VALORE SANNO ESPRIMERE MOLTI NOSTRI GIOVANI 

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