giovedì 8 settembre 2016

Navi Hanjin bloccate, un colpo al commercio internazionale


Una flotta di 85 (ottantacinque) mercantili rischia di diventare “fantasma”.
Non è il titolo di un romanzo o una boutade ma la realtà che potrebbe trasformarsi in tragedia economica ed umana (mettetele nella priorità che volete, io ho rispettato solo l’ordine alfabetico).
Si tratta delle navi portacontainer della sudcoreana Hanjin Shipping che, in gravi difficoltà economiche, non è attualmente in grado di pagare le spese portuali di attracco per il proprio naviglio, impossibilitato quindi a sbarcare le merci che ha a bordo; va detto che, mediamente, il costo è di 35mila dollari.
Mi spiace constatare che, fra le nostre maggiori testate giornalistiche, ne diano notizia solo l'Ansa e Repubblica, eppure si profilano conseguenze davvero drammatiche sia per gli attori principali che per l'indotto.
Cosa rappresenta questo stallo è facilmente immaginabile; a quelle navi, che trasportano per il mondo migliaia di container, è stata affidata l’esportazione di colossi dell’industria come Nike, Hugo Boss, LG Electronics e Samsung; secondo l’ANSA merci di quest’ultima, pari a 38 milioni di dollari, sono a bordo di due navi Hanjin ferme al largo di Long Beach. La lista si allunga: leggo sulla Reuters che i porti cinesi di Shanghai e Xiamen, lo spagnolo Valencia e Savannah negli USA hanno bloccato navi della Hanjin. Un barlume di speranza si è avuto oggi al porto di La Spezia dove la nave Hanjin Spain ha potuto attraccare e sbarcare 1650 container, ma poi?.
I contraccolpi sulla economia sudcoreana ma anche mondiale sono facilmente immaginabili: forte ritardo nella consegna degli ordini e l’interrogativo su quando e come si risolveranno i pagamenti. Nel lessico commerciale si potrebbe affermare che, teoricamente, un sospiro di sollievo lo trarrebbe l’importatore che ha acquistato CIF (tutti gli oneri a carico del mittente); ben magra consolazione perché resterebbe tuttavia sprovvisto delle merci ordinate.

E che dire invece dei risvolti umani? Che ne sarà degli equipaggi fermi in acque internazionali senza alcuna indicazione sul prosieguo del viaggio? E, guardando in casa nostra, chi risolverà il problema della novantina di dipendenti della Hanjin Italy (Gruppo Gastaldi) su cui si allunga l’ombra della perdita del posto? Ben rare le testate nazionali che l'hanno evidenziato nei propri titoli; ah, già dimenticavo, sono “solo” dipendenti privati …
(foto tratta dal sito https://twitter.com/cargobusiness)

Di questo mio articolo ne ho autorizzato la pubblicazione a  http://www.teleinsubria.net/

2 commenti:

  1. voglio creare difficoltà per poi intervenire in altro modo a loro più favorevole?????

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  2. chissà se interverranno in modo più favorevole, forse in modo plateale; per ora delle navi lasciate in balia di chissà quali provvedimenti non è un bel segnale

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