martedì 8 settembre 2015

LA MEMORIA CORTA DELL'UNGHERIA (ma che comportamento tiene la Germania?)

Per chi, come me, ha passato i 60 anni verrà certo alla mente l'insurrezione anti-sovietica degli ungheresi: dal 23 ottobre all'11 novembre del 1956. Una ventina di giorni molto sanguinosi che infiammarono le coscienze e commossero il mondo libero. Si contarono quasi 3.400 vittime tra ungheresi e sovietici, più di 20.000 feriti e circa 250.000 ungheresi cercarono rifugio all'estero: profughi. Nel 1961, quella rivolta soffocata dai carri armati ispirò il film I Sogni muoiono all'alba sceneggiato da Indro Montanelli.
 Il 1° maggio 2004 l'UE ha accolto tra i suoi membri l'Ungheria e un'adesione comporta, oltre che tutti i benefici, anche un senso di partecipazione solidale.
Mi sembra che quei muri, quei reticolati eretti nei giorni scorsi per impedire il transito dei profughi attraverso l'Ungheria, stonino alquanto, sia con lo spirito dell'UE che con la memoria storica di questo Paese.
Stanno facendo il giro del mondo le immagini della camerawoman di N1TV che sgambetta un profugo che, già carico del proprio bagaglio e con in braccio un bimbo, fugge dalla polizia che sta disperdendo la folla. L'uomo ed il bimbo cadono e lei, imperterrita, filma la scena dell'uomo che attonito, si rialza e, comprensibilmente, impreca.
La stessa operatrice è sorpresa mentre sferra un calcio alla gamba di un'altra bambina, una profuga in fuga, e poi la filma. Sconcertante e inquietante nello stesso tempo. Meno male che altri operatori hanno ripreso quelle scene così tutti hanno potuto vedere, indignarsi e l'editore di N1TV Kisberk Szabolcs prendere il più conseguente dei provvedimenti: licenziarla.
Ungheria, altri popoli cercano una nuova vita, non lasciare morire i loro sogni.
p.s. questa mia esortazione si inquadra chiaramente nell'analisi sull'Ungheria; non nascondo invece la mia perplessità per il comportamento della Germania: fino ad una decina di giorni fa aveva lasciato sole Italia e Grecia a fronteggiare il flusso migratorio degli sventurati nel Mediterraneo mentre ora sale in cattedra a prendere le lodi quale loro "benefattrice". Sarà il caso di non perdere di vista i provvedimenti che la Germania prenderà nei confronti dei lavoratori dell'UE che si dovessero disgraziatamente trovare senza lavoro: ci ricordiamo che qualche mese fa minacciò di espellerli se erano senza i mezzi per pagarsi un alloggio?

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