Tanto tuonò che piovve!
Infatti ecco che Roma, con la sindaca Raggi che dopo essersi compiaciuta per gli applausi del convegno C40 ricevuti due anni fa a Città del Messico quando annunciò che nel 2024 avrebbe chiuso il centro della Capitale alle auto diesel, ora è arrivata a fermare anche gli autoveicoli diesel Euro 6.
Un accanimento che può solo lasciare esterrefatti che, peraltro, Legambiente Lazio dichiara addirittura tardiva.
Ma ci si rende conto di quanto sia sconcertante questa decisione? A certi amministratori pubblici non sono bastati i filtri antiparticolato e le crescenti tecnologie che dall'Euro O hanno portato all'Euro 6 e all'adozione dell'AdBlue.
Aver bloccato anche l'Euro 6 dà fiato alla diffusa opinione che la battaglia contro il diesel sia ormai più animata da demagogia che da competenza in materia.
Probabilmente, per combattere l'inquinamento di Roma, i suoi fidati ed attendibili consiglieri debbono avere trovato quale unica soluzione quella di fermare tutte le automobili a gasolio, pure quelle che dispongono delle più avanzate forma di abbattimento del PM10
A queste scelte che definire "discutibili" rispondo richiamando alla XII Conferenza Nazionale per la protezione dell'ambiente tenutasi a Bologna nel marzo 2014; a pag 29 si legge che tra le azioni suggerite c'è la sostituzione dei vecchi veicoli commerciali pesanti e leggeri con veicoli a ridotte emissioni (Euro 6).
Non basta questo autorevole documento? Allora ecco quanto pubblicò Newsauto.it nel febbraio 2019: "Già con la norma euro 5 la massa delle polveri sottili ammessa allo scarico delle automobili era stata drasticamente abbassata a 5 milligrammi per km (0,005 g/Km); tale soglia, identica sie per i diesel che per i benzina a iniezione diretta, è rimasta pressoché invariata anche nell'Euro 6c".
Si aggiunga che queste ultime sono anche dotate di AdBlue, l'additivo che riduce fino al 90% le emissioni dell'ossido si azoto NOx
Per chi non lo sapesse, senza AdBlue la vettura non parte.
Non prestiamo orecchio a queste realtà scientifiche, si devono essere detti in Campidoglio, e fermiamo tout court tutti i veicoli diesel privati nella Fascia verde: dalle 7:30 alle 10:30 e dalle 16:30 alle 2:30. Vale a dire due segmenti di tre ore che dovrebbero pulire l'aria? A cosa miri la giunta capitolina sembra abbastanza chiaro:
farsi protagonista, oltre ogni logica immaginazione, di una competitività con altri sindaci (forse Sala?) a chi adotta più espedienti nell'utopistica "aria più pulita".
Qui, però, dimentica che sia Roma che Milano sono circondati, direi meglio assediati, dalle decine di migliaia di autoveicoli circolanti ogni giorno sulle rispettive circonvallazioni autostradali: GRA per Roma le Tangenziali per Milano.
Oltre a queste considerazioni tecniche ne affiora un'altra che potrebbe irritare molti romani: alla fine si renderanno conto che il blocco non ha comportato alcun miglioramento nella qualità dell'aria.
Mi stupisce che non siano insorti i produttori di automobili e i loro concessionari; forse perché da questo crescente proibizionismo ne verrebbe favorita la vendita delle non certo economiche auto ibride? Forse, però tra non molto dovranno anche spiegare come e dove smaltire le batterie esauste.
Un dato è certo: la signora Raggi, esponente di un partito al governo, dimentica che gli automobilisti fanno rifornimento con un carburante ...di Stato. Quello c'è e solo quello possono acquistare.
- - -
scopro su internet un articolo su questo argomento scritto da Ivan Bianchi
merita di essere letto e lo consiglio https://www.newsf1.it/auto-diesel-euro-6-ferme-roma/
Nessun commento:
Posta un commento