"Il bilancio è negativo per gli italiani (-72.000 unità) e
positivo per gli stranieri (+205.000)", dice Istat nel suo ultimo rapporto, precisando
che a lasciare il Paese per trasferirsi all'estero sono state
nel complesso 147.000 persone, di cui oltre 100.000 con
cittadinanza italiana", ma per i nostri politici sono numeri su cui sorvolare, tanto, secondo loro, non portano voti.
Nient'affatto perchè, come ho fatto recentememnte notare ad alcuni neo eletti consiglieri comunali ed aspiranti sindaci, i nostri Emigrati, che pure ne hanno diritto, non si sobbarcano le spese di viaggio per tornare in Italia per le elezioni amministrartive, ma hanno lasciato in Patria famigliari ed amici.
Credete che politici ed apprendisti tali l'abbiano capito?
Nessuno di loro mi ha risposto e allora due sole sono le deduzioni: o non gliene importa nulla oppure sono degli incompetenti.
Non mi sorprenderebbe nessuna delle due; d'altronde non credo neppure che abbiano capito le due epigrafi: Numerus rerum omnium nodus, Numerus reipublicae fundamentum che campeggiano solenni all'esterno della sede dell'ISTAT, in via Cesare Balbo, a Roma. La prima è tratta da un brano ciceroniano mentre la seconda è esplicita: "Il numero è il fondamento della cosa pubblica"
E i nostri Italiani costretti ad emigrare? Suvvia, sono solo dei numeri.
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