Domenica 5 giugno possono votare anche i nostri connazionali residenti all'estero; sola difficoltà e non da poco è che il voto per corrispondenza non è ammesso, debbono recarsi nel comune italiano della loro iscrizione all'Anagrafe degli Italiani residenti all'Estero (AIRE).
Certo la festa del 2 giugno è solo italiana per beneficiare di un "ponte", ma chissà mai che qualcuno non sia momentaneamente in Patria, e in Italia avrà comunque qualche parente o amico... e allora il suo voto potrebbe essere l'occasione per una "sberla" politica verso quelle amministrazioni che hanno voltato le spalle ai nostri Emigranti: una, per esempio, è Milano.
Non giustifico che si faccia cassa sulle spalle dei nostri Connazionali che sono stati costretti a costruirsi un futuro all'estero, dove peraltro portano onore al nostro Paese. Non dimentico quindi quel 26 giugno 2012 quando a Palazzo Marino la maggioranza di Sinistra votò l'assimilazione ad altri fabbricati (seconda casa, per capirci) gli immobili lasciati vuoti e sfitti da emigranti milanesi (delibera n° 22). Venne applicata l'aliquota massima, per molti fu un macigno, a parere mio un esborso inqualificabile.
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