Oggi, mentre era in visita all'ANSA, il Capo dello Stato è stato esplicito: "No ai tagli immotivati di spesa. La spending review dovrebbe intervenire con capacità selettiva; bisogna passare a tagli ragionati in base ad un nuovo ordine di priorità".
E tutti hanno pensato si riferisse (ad esempio) alla riduzione degli F35; a me piace invece associare a questo auspicio del presidente Napolitano la più volta annunciata riduzione delle pensioni che sono un'assoluta priorità per le famiglie italiane, cioè per il Paese. Il popolo dei pensionati non ha la possibilità di dare clamore alla propria protesta, gli resta solo l'amarezza di constatare la disinvoltura con cui il mondo della politica attinga a larghe disponibilità finanziarie (denaro dei contribuenti) che si è approvate ignorando i drammi famigliari della gente "comune". Sconcerta che il commissario Cottarelli, dopo aver constatato gli eccessi di spese nella politica e non chiudendo gli occhi di fronte alle ormai frequenti denunce di peculato e malversazione, abbia previsto tagli alle pensioni. No Dottor Cottarelli, un uomo della sua cultura ed esperienza finanziaria, non può proporci sacrifici in quel settore che ha già subito piccoli ma significativi tagli. L'ho già scritto in altri miei post: non vanno consideati gli importi al lordo ma al netto, a quanto entra realmente nelle tasche del pensionato che, molto spesso, deve sostenere i figli.
Molto realistica la proposta di Giorgia Meloni (FdI): "Non si tocchino le pensioni fino a 5mila euro lordi e si verifichi quanto della quota eccedente deriva da contributivo o retributivo".
In caso contrario così si interpreti l'auspicio del Presidente della Repubblica: il taglio alle pensioni sarebbe immotivato.
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