Sfatato un luogo comune che ci ha accompagnato per trent'anni: quello che l'Italia non sia più un Paese d'emigrazione, tutt'altro.
L'Italia sta perdendo risorse che ben difficilmente recupererà mentre, facilmente, le mortifica.
Negli iscritti all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) i numeri* di un dramma di cui molti politici ed amministratori pubblici si disinteressano:
anno 2007 = 3.568.000 gli Italiani residenti all'estero
anno 2008 = 3.734.000
anno 2009 = 3.915.000
anno 2010 = 4.028.000
anno 2011 = 4.115.000
anno 2012 = 4.208.000
anno 2013 = 4.350.000, vale a dire che nel solo ultimo anno gli emigranti italiani sono aumentati di 140mila unità. Questo numero si avvicina, di anno in anno, a quello degli stranieri che regolarizzano la loro presenza in Italia.
Sono infatti circa 4,6 milioni i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2011, il 7,5% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati ma, nel 2010, il ritmo di crescita è meno sostenuto rispetto agli anni precedenti e si ferma al 7,9%.**
Sono infatti circa 4,6 milioni i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2011, il 7,5% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati ma, nel 2010, il ritmo di crescita è meno sostenuto rispetto agli anni precedenti e si ferma al 7,9%.**
* fonte: Rapporto Italiani nel Mondo
** fonte: Rapporto "Noi Italia" dell'ISTAT
** fonte: Rapporto "Noi Italia" dell'ISTAT
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