domenica 30 ottobre 2022
Abbiategrasso, ANPI e PD contestano ricorrenza El Alamein
Il Comune di Abbiategrasso, le Associazioni Bersaglieri, Carristi e Paracadustisti hanno lodevolmente voluto celebrare l'80° della Battaglia di El Alamein dove si immolarono migliata di nostri soldati; fu lì che si elevarono a perenne memoria le gesta eroiche della Folgore citate con rispetto anche dalle truppe nemiche, tanto da ricevere l'onore delle armi. Fra le iniziative programmate ad Abbiategrasso anche un lancio di 10 paracadustisti che avrebbero dovuto atterrare sul campo dell'oratorio. A parte la sfortunata sorte capitata a due di loro che sono caduti fuori dal prato (auguro si ristabiliscano presto), lascia l'amaro in bocca che alla vigilia le locali sezioni dell'ANPI e del PD abbiano contestato l'iniziativa adducendola inopportuna in un momento in cui c'è in corso una guerra: "non è il momento di retoriche sull'eroismo, ma della ricerca di urgenti strade di pace". Forse a detti signori è sfuggito che nessuno voleva celebrare la guerra, ma rendere omaggio a nostri soldati che combatterono per la Patria. Chissà se le stesse organizzazioni avranno da definire "retorico" il gesto compiuto l'altro ieri mattina dal Ministro della Difesa Guido Crosetto quando, dopo avere deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria, si è inginocchiato davanti alla tomba del Milite Ignoto fermandosi in raccoglimento. Su Liberoquotidiano si può vedere il filmato di questa cerimonia
https://www.liberoquotidiano.it/video/politica/33669345/crosetto-altare-patria-omaggio-milite-ignoto.html
giovedì 27 ottobre 2022
Telecronache sportive, quanto ha ragione Aldo Grasso!
Oggi, dal suo seguitissimo blog che troviamo su Corriere.it, il noto (e competente) critico di trasmissioni televisive, mette in rilievo quanto in molti stanno notando: le telecronache del calcio sono sempre più radiocronache. Grasso è ancora benevolo perchè da quando hanno affiancato al cronista ufficiale un esperto, le telecronache si trasformano sovente in conversazioni salottiere lontane da quanto avviene sul campo di gioco. Dopotutto si va allo stadio per guardare, non per ascoltare. Bene fa nel consigliare detto dialogo nell'intervallo o al termine della gara. E ne approfitto, sebbene manchino ancora poco più di tre mesi alle Olimpiadi invernali, per esortare chi farà le telecronache di pattinaggio di figura (o artistico) a non parlare durante l'esecuzione. E' assurdo che la splendida musica di accompagnamento sia coperta da commenti, per lo più di un tecnicismo che sfugge al 90% dei telespettatori, e comunque inutile. Raccomando alla RAI di imporre questa linea di condotta; grazie ...credo a nome di tutti.
sabato 22 ottobre 2022
Giorgia Meloni, non solo donna in politica
Devota figlia della signora Anna (basta osservarla in questa foto), amorevole mamma di Ginevra, fedele compagna di Andrea, affezionatissima sorella di Arianna e, glielo auguro, stimata presidente del nostro consiglio dei ministri.(foto da Corriere.it)
mercoledì 19 ottobre 2022
Sporcizia: Milano imita Roma?
Le imitazioni non sempre riescono bene, tuttavia se Milano non può "vantare" branchi di cinghiali, ecco che presenta qualcosa di più umano: FECI. Una delle zomne di maggioor degrado, palesemente trascurate dagli addetti dell'AMSA (l'azienda che si occupa della nettezza urbana) è poco più a Sud di via Giambellino, via Richard e cavalcavia Don Lorenzo Milani: gran bei nomi che meriterebbero un accostamento più rispettoso. Invece vi abbondano rifiuti, da bottiglie di birra a contenitori di detersivi e altro. Siamo però arrivati alle feci, ovvero alla c...a umana immortalata da queste foto. Che dire? Passiamo ad una frase più esplicita: biasimo agli addetti dell'AMSA e a chi, più pagato, sovrintende all'opera del singolo netturbino
venerdì 7 ottobre 2022
Milano, inesorabile e iniqua Area B
Dal 3 ottobre, a Milano, in quell'ampio territorio chiamato Area B (il 72% della città) che la Giunta di Beppe Sala istituì per vietare l'accesso ad autoveicoli a motore, è aumentato il numero delle limitazioni estendendole ai veicoli diesel Euro 4, Euro 5 e a Benzina Euro 2. Si iniziò il 21 gennaio 2019 con l'interdizione ai veicoli a benzina Euro 0 e a gasolio 0, 1, 2, 3 e progressivamente nelle altre categorie fino al 2030. L'intento fu di ridurre al massimo la presenza di autoveicoli inquinanti nella città lombarda. Questa la teoria, ma una somma idea teorica perchè, in realtà, tutta la città metropolitana paga l'inquinamento generato dal sistema autostradale che le scorre a Nord, vale a dire la A4 (l'arteria di maggior traffico del Sud Europa), la A8 e la A9, ovvero quelle di collegamento con Varese, Como e i Laghi. Nel varare quel provvedimento restrittivo non si tenne in alcun conto che c'era (e persiste) una corrente d'aria proveniente da Nord Ovest, quella appunto che riversa sul capoluogo lombardo le esalazioni provenienti dal transito di migliaia motocicli, automobili, autocarri e autoarticolati: una massa enorme aumentata di anno in anno. Interessa soprattutto quel tratto autostradale dal quadrivio Fiorenza allo sincolo con viale Zara. Una trentina d'anni fa scrissi un articolo per il mensile La Voce dei Vigili Urbani e lo intitolai "la sporca dozzina", i kilometri che, all'incirca, separano quei due punti. Se misurassero la qualità dell'aria di Cusago (località oltre la Tangenziale Ovest) la troverebbero migliore rispetto a Quarto Oggiaro, Certosa e Fulvio Testi. Non è casuale che sulla A4, in zona Ciniello Balsamo, un anno fa abbiano costruito un tunnel lungo 500 metri come antinquinamento e antirumore. L'inflessibile Giunta milanese, pur di mantenere il programma di modalità e scadenze che si era prefissata nel 2019, ha però inesorabilmente applicato dal 3 ottobre scorso il divieto anche ai veicoli diesel Euro 4, Euro 5 e a Benzina Euro 2, pena multe fino a 658 euro e sospensione della patente per i recidivi. Purtroppo senza tenere in alcun conto che colpisce migliaia di automobilisti milanesi che, ancora in difficoltò economiche, possiedono e possono guidare solo questi veicoli. Perchè debba pagarlo la comunità milanese non è del tutto chiaro. In molti ritengono questo provvedimento ideologico e lontano dalla realtà a cui ogni saggio amministratore pubblico dovrebbe rivolgere la propria attenzione. Sconcerta che la Giunta Sala, così "di Sinistra", non ne tenga conto e rimanga irremovibile nella restrizione, "Che almeno si derghi di un anno per dare un poco di respiro alle scarse finanze di gran parte della nostra popolazione", invocano alcuni. C'è chi, invece, è più incisivo ed è il parere tecnico dell'Automobile Club Milano, con in testa il suo presidente Geronimo La Russa che l'ha definito "Un provvedimento contro gli automobilisti e la Milano produttiva. Fu già un errore quando venne progettato, figuriamoci oggi". A contestare politicamente l'Area B è lo schieramento milanese del Centro Destra presente a Palazzo Marino, sede del comune, che lunedi 3 ottobre ha simbolicamente occupato la sala consigliare esponendo cartelli con la scritta "AREA B STOP DIVIETI IDEOLOGICI" (vedi foto). Dato che il sindaco Sala si è dichiarato irremovibile nel provvedimento non resta che supporre, almeno stando a quanto ho descritto sopra, che la ragione della protesta abbia una sua valenza.
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