martedì 23 marzo 2021
L'indelicatezza di Giancarlo Magalli
Ho sempre apprezzato Giancarlo Magalli per la profesisonalità nel condurre I fatti vostri e per la sensibilità che dimostra verso i problemi umani che ogni giorno gli vengono illustrarti dai vari ospiti.= Proprio una sua indelicatezza dimostrata oggi nei confronti di una concorrente che, telefonicamente, doveva indovinare la sequenza delle prime prime parole di una canzone, mi ha alquanto deluso.= L'ascoltatrice signora al telefono aveva indovinato nella casella 9 le parole di una parte del brano.= Allora il conduttore le chesto "Mi dica l'ultima"; ovviamente la signora ha ripetuto 9.= Magalli l'ha "bocciata" perchè "Signora, ha ripetuto la stessa casella". L'ascoltatrice ha precisato che c'era stato un equivoco; niente da fare: ha sbagliato.= Non entro nei meriti se avrebbe poi indovinato la casella vincente nella scelta successiva, senz'altro il rimarcare che "aveva ripetuto l'ultima" ed escludendola dal gioco, quasi come se la signora avesse ripetuto inconsciamwnte, lascia perplessi.= Fosse stata mia madre o mia moglie avrei pensato che l'aveva fatta passare cme affetta da un disturbo ossessivo e mi sarei adirato.= Non ho la possibilitàdi contattare Giancarlo Magalli o il regista Michele Guardì, ma auspico che abbiano rimediato richiamando la concorrente per invitarla a telefonare nel corso della puntata di domani e permetterle di gareggiare nuovamente.=
lunedì 15 marzo 2021
Buon lavoro al Col. Francesco FIGLIUOLO
L'avvento di Mario DRAGHI alla guida del Governo non poteva che tradursi anche in interventi paralleli; la sostituzione di Domenico Arcuri era, seppur bisbigliata, auspicata da molti, non tanto per lui personalmente quanto per la pletora di collaboratori probabilmente non all'altezza della situazione. Con il mio post dello scorso dicembre (Covid, che ne sanno di logistica?) avevo invocato il coinvolgimento di esperti in quella materia e il Col FIGLIUOLO ne è un preciso esemplare che non mancherà di esprimere anche nella lotta contro il Covid tutta la sua esperienza e capacità
giovedì 4 marzo 2021
Torino, rimossa targa a ricordo delle Vittime delle foibe
C'è una pagina, una pagina dolorosa della nostra Storia che a taluni italiani non è mai andata giù, che hanno sempre cercato di interpretare e riscrivere secondo il loro modo di pensare e di agire: l'esodo dall'Istria, dalle terre giuliano dalmate e la tragedia delle Foibe.= Questi taluni che per oltre quarant'anni hanno condizionato l'attenzione a quel capitolo della vita nazionale; basti pensare che passarono sette Presidenti della Repubblica prima che Francesco Cossiga si recasse a Basovizza dove si inginocchiò davanti alla foiba che, secondo una stima, conteneva 250 metri cubi di corpi gettati dai partigiani titini.= Una parte delle migliaia di italiani che, per la sola ragione di essere tali, avevano trovato nelle foibe istriane la loro triste e cruenta fine.= Quando la verità riuscì finalmente a fare breccia nell'omertà, trovò vari modi per essere ridimensionata e, comunque, giustificata: "Erano tutti fascisti".= Si è dovuta attendere la legge 92 del 30 marzo 2004 per vedere istituito il Giorno del Ricordo da celebrare ogni 10 febbraio per commemorare quella tragedia che tra vittime ed esuli interessò non meno di 400mila italiani.= Ebbene, oggi, a meno di un mese da tale ricorrenza, a Torino si è voluto fare abbattere un segno di quella ferita.= L'ha preteso l'ANPI ed è successo nel quartiere Vallette Lucento dove, in un giardino pubblico, un cartello aveva un testo non gradito perchè non conforme all'epigrafe decisa qualche anno fa dalla giunta Chiamparino.= La scritta precedente era "Giardino vittime delle foibe. In ricordo degli Istriani, Fiumani e Dalmati Vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre"; la nuova è un poco diversa e più esplicativa: "Giardino vittime delle foibe. Assassinate solo perchè italiane in Istria, Fiume e Dalmazia dai partigiani comunisti di Tito. Nel vandalismo di pochi, nell'indifferenza di altri. Torino ricorda. 10 febbraio 2016".= Non siamo nuovi a testi addomesticati, quasi edulcorati per attenuare o coprire la realtà storica, basti leggere la targa esposta nel 2006 (alla buon'ora) nella stazione di Bologna per capire come venne ignorata la vergognosa accoglienza riservata al treno degli esuli nel 1947.= Ritorniamo a Torino: l'ANPI non ha gradito la sostituzione e ha presentato istanza in Comune perché venisse rimossa la targa "abusiva" che, in realtà, aveva preso il posto della precedente che più volte era stata oggetto di danneggiamenti, tanto che non era mai stata sostituita.= (fonte: elaborazione da articolo su Il Giornale.it)
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