Fra i titoli d'apertura dei tg regionali di Lombardia e Piemonte si dà rilievo all'emergenza inquinamento dovuta al perdurare dello smog che aumenta ogni anno in questo periodo.
E' l'occasione per i sedicenti paladini dell'ecologia di invocare la volontà politica affinchè si elimini il ricorso ai combustibili fossili e si avvii la riqualificazione energetica degli edifici; sono poi i primi a comoscerne i limiti di attuazione. Proclami declamati ad ogni emergenza perchè fanno scalpore ma che non tengono conto delle quotidiane realtà.
Ai più sfuggono alcuni particolari: quella brutta nuvola grigia che sovrasta la Pianura Padana coincide con il percorso dell'autostrada A4, la Torino-Milano-Venezia, vale a dire l'asse autostradale più trafficato del Sud Europa. Nessuno si è mai preoccupato di osservare le direttrici di traffico al quadrivio Fiorenza a ovest di Milano Quarto Oggiaro? Vi convergono i veicoli in entrata e uscita da Milano e interessanti sia l'autostrada A4 che la A8 dei Laghi: nelle ore di punta le code raggiungono i 5-6 km ...a motore acceso. Se pensiamo che sul solo tratto Milano-Brescia (100 km) transitano ogni giorno 290mila autoveicoli e che i capoluoghi piemontese e lombardo sono circondati da un anello autostradale possiamo facilmente immaginare quanto inquinamento possano immettere nell'aria. Si aggiunga anche un elemento atmosferico: la corrente dei venti è prevalentemente da NW, vale a dire che dalla corona alpina prendono in pieno quella fascia di inquinanti e la riversano sulle aree metropolitane di Torino e Milano.
Certo allora che le centraline di rilevamento impazziscono e riportano tassi preoccupanti di Pm10, oltre i 100 microgrammi per metro cubo, ma la colpa non degli autoveicoli all'interno della città.
Infatti non va taciuto che il traffico veicolare all'interno delle singole cttà, soprattutto Milano, è in continua diminuzione, lo affermano gli stessi amministratori pubblici esaltando l'aumentato ricorso ai mezzi pubblici e la validità dell'Area C.
Perchè allora pensare di risolvere il problema limitando drasticamente la circolazione dgli autoveicoli privati colpendo soprattutto i veicoli alimentati a gasolio fino all'euro5? A che serve imporre l'adozione del filtro antiparticolato se i carburanti son quelli "di Stato" e quelli solo possiamo utilizzare?
Si è mai controllato invece lo stato degli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici? Alla concentrazione di centri logistici lontano o poco serviti dai mezzi pubblici?
Quelle stesse amministrazioni che impongono il fermo auto sono poi le stesse che insediano poli commerciali e direzionali fuori dalle città costringendo all'uso dell'auto privata; una dimostrazione eclatante sarà la Città della salute prevista a Sesto San Giovanni nell'area ex Falck: il mezzo ATM più vicino si ferma almeno mezzo km prima... Non si sarà allora costretti a ricorrere all'auto? Qui prodest?
E' stato dichiarato più volte, ma le mire sono diverse e a quanto pare è meglio apparire davanti ai mass media come i paladini dell'ecologia e lasciare però a piedi la gente che lavora. Prepariamoci alla solita parodia: domenica le telecamere indugeranno su variopinti ciclisti e pattinatori su roller blades che, scorrazzando in piazza Duomo si contenderanno la scena; prevedo anche qualche calesse trainato da cavalli e poi ecco l'immancabile e gioiosa dichiarazione al microfono della tv di turno: "Iniziativa da ripetere, dovrebbe essere così ogni giorno" a beneficio della demagogia. Lunedi si registrerà un calo degli inquinanti e se ne attribuirà il merito al fermo auto e non che le autostrade non sarano state percorse dai veicoli dei pendolari e dai camion, dalla vita economica di ogni giorno.
Si spinga al miglioramento dei carburanti e dei combustibili e non si criminalizzi chi va in auto che, per i suoi costi, non è usata mai con leggerezza: chi può la evita senza drastici divieti.
sabato 21 ottobre 2017
martedì 17 ottobre 2017
Sono 4.973.942 gli Italiani emigrati
E' il dato al 1° gennaio 2017 rilevato e reso pubblico dalla Fondazione Migrantes presentando il suo annuale Rapporto Italiani nel mondo. Quasi 5milioni, vale a dire l'8,2% mentre il 1° gennaio 2016 se ne contarono 4.811.163 (7,9%).
Precisa che l'anno scorso si sono iscritti all'AIRE in 124.076 connazionali (contro i 107.529 del 2015) il documento non trascura un aspetto altamente preoccupante: 48.600 di loro sono di età compresa tra i 18 e i 34 anni, nel 2015 furono 39.410.
Finalmente anche grandi testate come Repubblica e La Stampa usano il termine più appropriato di talenti in fuga, perchè all'estero c'è ormai spazio solo per talenti e noi ne abbiamo, ma il nostro mondo economico, comunque espresso, non rappresenta più il loro campo dove coltivare progetti per il futuro.
Vedi anche http://unavaligiadisperanze.blogspot.lu/
Precisa che l'anno scorso si sono iscritti all'AIRE in 124.076 connazionali (contro i 107.529 del 2015) il documento non trascura un aspetto altamente preoccupante: 48.600 di loro sono di età compresa tra i 18 e i 34 anni, nel 2015 furono 39.410.
Finalmente anche grandi testate come Repubblica e La Stampa usano il termine più appropriato di talenti in fuga, perchè all'estero c'è ormai spazio solo per talenti e noi ne abbiamo, ma il nostro mondo economico, comunque espresso, non rappresenta più il loro campo dove coltivare progetti per il futuro.
Vedi anche http://unavaligiadisperanze.blogspot.lu/
lunedì 9 ottobre 2017
ANNULLATO IL CONCERTO PER RICORDARE NASSIRIYA
11 ottobre ore 12
POCO FA MI E' STATO COMUNICATO CHE IL CONCERTO DEL 22 ALL'ARCIMBOLDI E' STATO ANNULLATO
NON NASCONDO IL MIO RAMMARICO CHE CERTO SARA' CONDIVISO DALLE DECINE DI MIEI LETTORI E DA TUTTI GLI AMICI CHE AVEVANO APPLAUDITO L'INIZIATIVA
L'attivissima Sezione Milano Magenta dell'Associazione Nazionale Carabinieri e l'UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, hanno organizzato un concerto della Fanfara del III Reggimento Carabinieri, diretta dal Mo.Maresciallo Andrea Bagnolo, per ricordare gli Italiani vittime dell'attentato del 12 novembre 2003: quel mattino si spegneva tragicamente la loro missione di aiuto alla popolazione tormentata dalla guerra.
Avrà inizio alle 20 precise di domenica 22 ottobre presso il Teatro degli Arcimboldi a Milano, in via del'Innovazione 20 (viale Sarca - Univ. MI Bicocca).
Il Ten. ELIO PEDICA, presidente ANC |
il Gen. di Brigata MARIO SCIUTO, presidente UNUCI |
Io avrò l'onore di esserne il presentatore e invito tutti i miei lettori ad intervenire: un momento solenne da dedicare alla nostra Patria e a Chi la rappresenta ovunque nel mondo anche a prezzo dell'estremo sacrificio.
Un evento, con ingresso libero, davvero da non perdere!
martedì 3 ottobre 2017
Gianni Agnelli e le domande impertinenti
Assolombarda, 8 marzo 1997, era un sabato ed è per me una data alquanto importante: intervistai Gianni Agnelli.
Avvenne durante una pausa del convegno "Verso l'economia globale" che, tra i relatori, annoverava Renato Ruggiero, Giorgio Fossa (Confindustria), Mario Monti (allora Commissario UE) e, appunto, Gianni Agnelli.
Un paio di giorni prima avevo letto un suo commento a proposito di un libro dell'economista Innocenzo Cipolletta, "La responsabilità dei ricchi".
Mi aveva fatto riflettere e così, forse animato da sconsideratezza, mi avvicinai brandendo il microfono di Videobrianza di cui curavo il telegiornale. Il suo capoufficio stampa mi guardò severo ma mi rivolsi direttamente ad Agnelli citando appunto il suo commento sul libro di Cipolletta. Non gli nascosi la mia perplessità sulla sua opinione che non teneva conto della realtà sociale; mi rispose con garbo, domande e repliche si susseguirono con spontaneità. Rimasi sorpreso per la disponibilità dell'Avvocato che poi ringraziai mentre altri colleghi, incuriositi, si erano frattanto avvicinati.
Francamente seguii ben poco il seguito dei lavori perchè la mia mente frullava ricordando cosa avevo detto all'Uomo più potente d'Italia.
Al termine del convegno, mentre Agnelli usciva, mi avvicinai e gli dissi: "Presidente, mi scusi se la mia domanda è stata un poco impertinente".
La sua risposta, con un sorriso, fu: "Le domande, o sono impertinenti o non sono domande". © Copyright Gianmaria Italia
Avvenne durante una pausa del convegno "Verso l'economia globale" che, tra i relatori, annoverava Renato Ruggiero, Giorgio Fossa (Confindustria), Mario Monti (allora Commissario UE) e, appunto, Gianni Agnelli.
Un paio di giorni prima avevo letto un suo commento a proposito di un libro dell'economista Innocenzo Cipolletta, "La responsabilità dei ricchi".
Gianni Agnelli e Gianmaria Italia (Assolombarda 1997) |
Mi aveva fatto riflettere e così, forse animato da sconsideratezza, mi avvicinai brandendo il microfono di Videobrianza di cui curavo il telegiornale. Il suo capoufficio stampa mi guardò severo ma mi rivolsi direttamente ad Agnelli citando appunto il suo commento sul libro di Cipolletta. Non gli nascosi la mia perplessità sulla sua opinione che non teneva conto della realtà sociale; mi rispose con garbo, domande e repliche si susseguirono con spontaneità. Rimasi sorpreso per la disponibilità dell'Avvocato che poi ringraziai mentre altri colleghi, incuriositi, si erano frattanto avvicinati.
Francamente seguii ben poco il seguito dei lavori perchè la mia mente frullava ricordando cosa avevo detto all'Uomo più potente d'Italia.
Al termine del convegno, mentre Agnelli usciva, mi avvicinai e gli dissi: "Presidente, mi scusi se la mia domanda è stata un poco impertinente".
La sua risposta, con un sorriso, fu: "Le domande, o sono impertinenti o non sono domande". © Copyright Gianmaria Italia
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